Recent posts:
Marino De Rosas – Intrinada (Tronos, 2018)
Da tempo il chitarrista sardo mancava su disco: chi non ricorda “Kiterras” (prodotto su musicassetta nel 1990), cui hanno fatto seguito i CD “Meridies” (1999, prodotto da Andrea Parodi) e “Femina ‘e mare” (2007)? È la volta di “Intrinada” (in lingua sarda significa “Crepuscolo”, “Imbrunire”), lavoro dalla lunga gestazione che il settantaduenne musicista, ricercatore a tutto campo sulle corde della chitarra, ha imperniato precipuamente sul suono della sei corde classica, su cui utilizza un’accordatura aperta in DO (nell’album imbraccia anche chitarra synth, Stratocaster, ukulele e percussioni). Il disco è co-prodotto da De Rosas e da Andrea Pica (percussioni, synth, e-bow e batteria). L’olbiese è un’artista dalla notevole tecnica, che nel corso della sua carriera ha inteso sempre superare i recinti stilistici. Si parte con “Genna Sìlana”, che evoca i paesaggi petrosi di un canyon sardo, motivo costruito su stratificazioni di chitarra classica, synth ed elettrica, launeddas (Roberto Tangianu), stick bass (Christian Marras) e percussioni (Andrea Ruggeri). “Passu a Solea” porta già inscritti nel titolo i rifermenti al ballo sardo in combutta con le forme del flamenco. Già in passato De Rosas aveva introdotto le tecniche e le espressioni andaluse nel suo approccio compositivo, giustamente persuaso della possibilità di fondere il mondo musicale isolano con di una Spagna di antica presenza in Sardegna. Ora, con “Intrinada” la relazione diventa ancora più pronunciata. Nella solare e danzante “Remada” entrano la fisarmonica di Giuseppe Mancini, il basso di Lorenzo Agus e le percussioni di Andrea Pica, mentre nel notevole trittico “Pedra Fitta”, “Alguer Morena”, Alguer Blanca” dettano legge le tecniche chitarristiche flamenco, con il sostegno ritmico del contrabbasso e il basso di Antonello Musso e le percussioni di Fabio Demontis. Tocchi di elettronica più incisivi in “Lizu ‘e Mare”, tema che evoca di nuovo immagini della natura della Sardegna, mentre la title track è un sereno, dolce commiato (purtroppo di breve durata: meno di due minuti), nella cui procedura cui aleggia ancora la tradizione chitarristica isolana. Marino De Rosas: che bel ritorno!
16 maggio 2019 Tronos Digital Senza categoria Read more
Targa Tenco 2016 lingue minoritarie
Cos’è la Targa Tenco
La Targa Tenco è un riconoscimento assegnato annualmente dal 1984 dal Club Tenco. È considerato il più prestigioso premio italiano in ambito musicale, assegnato da una nutrita giuria di oltre 200 giornalisti musicali italiani, scelti fra i più attenti alla canzone di qualità.
16 marzo 2017 Tronos Digital Senza categoria Read more
ECHO – Earth Child House
Sedici brani firmati dai principali artisti sardi della world music e della canzone d’autore, insieme ad alcuni prestigiosi colleghi internazionali. Uniti per diffondere il progetto, unico al mondo, dell’associazione onlus Earth Child House – La Casa dei Bambini della Terra (www.earthchildhouse.org): la realizzazione in Sardegna di una casa biosfera per i bambini malati di tumore. La struttura è già stata progettata su carta, in collaborazione con il Politecnico di Milano, e adesso l’associazione E.C.H. è alla ricerca dei fondi necessari e di un terreno dove edificarla. Il cd “Echo”, presentato il 21 dicembre a Sassari e disponibile in spedizione in Italia e all’estero(info@earthchildhouse.org o tronosdigital@gmail.com), affida alla musica il messaggio che alcune fasi della malattia, soprattutto quando riguardano i più piccoli, possono essere vissute in un ambiente naturale, lontano dalle corsie degli ospedali, senza rinunciare al gioco e al contatto con la natura.
Un concetto sottolineato a partire dalla splendida canzone “Madre Terra” dei Tazenda, all’inizio del cd. Titletrack dell’album omonimo del 2008, è uno dei pezzi più famosi del gruppo etno-rock fondato alla fine degli anni Ottanta da Andrea Parodi, Gino Marielli e Gigi Camedda. Nel cd a sostegno di Earth Child House i Tazenda propongono unaversione corale del brano, aperta dai versi del poeta Kahlil Gibran e interpretata insieme a tutti gli artisti che, con loro, hanno realizzato “Echo”: Elena Ledda, Claudia Crabuzza, Nasodoble, Chichimeca, Elva Lutza, Piero Marras, Rossella Faa, Carlo Doneddu, Dr Boost, Cordas et Cannas, e gli ospiti internazionali Acquaviva – already Agricantus, Marie Hines, Clark Datchler, Lilian Vieira, Ester Formosa, Adolfo Osta.
9 gennaio 2017 Tronos Digital Senza categoria Read more
Nuova Gianturco – Francesco Di Bella
Si intitola Nuova Gianturco il nuovo album (cd / lp) pubblicato il 30 settembre 2016 del cantautore partenopeo Francesco Di Bella, prodotto da Daniele Sinigallia e pubblicato dall’etichetta La Canzonetta Record.
La periferia come essenza del ricordo, della sconfitta ma non della rassegnazione.
Dove tutto è nato, dove tutto sembra perduto. Ma dove c’è chi trova ancora la forza di sognare e lottare.
10 ottobre 2016 Tronos Digital Senza categoria Read more
La Plonge partecipa al talent VITA
Video in gara per la fase di lancio della prima edizione del Web Talent VITA (Video Interactive Talent Awards).
La Plonge Sommersa
Genere: Pop-Italo
https://www.facebook.com/Laplonge/
Clicca e ascolta il brano Sommersa:
La plonge è la prima e unica band sarda che parteciperà al talent.
VITA è partner del #nuovomei2016 – Faenza, 23, 24 e 25 settembre.
11 agosto 2016 Tronos Digital Senza categoria Read more
Brinca
“Brinca” veut dire “Saute !”, c’est donc une invitation à la danse par ces deux jeunes musiciens
sardes virtuoses. Inutile d’essayer de comprendre le dialecte non traduit, mais cela n’empêche
nullement d’apprécier cette musique originale, vivante, qui fleure bon la tradition. L’accordéon
diatonique de Paride Peddio joue les mélodies de manière très saccadée qui fait un peu penser à
Kepa Junkera, en tendant à scotcher l’auditeur. Son complice joue des launeddas (clarinette
triple), du sulittus (une flûte ?), de la darbuka et du triangle. Avec cinq invités (guitare sarde,
chant, harmonica), ils reprennent des airs traditionnels en changeant parfois les paroles. Il y a là
de beaux airs endiablés comme “Femminas bellas” avec un accordéon incroyablement rapide, la
voix très typée de Carlo Crispani et un bref passage a capella du plus bel effet. Un époustouflant
et long solo d’accordéon “Su ballu ‘e Bengasi”, un solo très prenant de launeddas, un très doux “A Diosa”, une admirable
guitare sarde qui rythme énergiquement “Po Paride” avant de passer la main à l’accordéon tandis que le chant principal passe
d’un chanteur à un autre : très chaud et superbement arrangé, voilà un album à découvrir absolument.
10 agosto 2016 Tronos Digital Senza categoria Read more
Bloogfolk – Brinca
Fra i dischi usciti in Sardegna nell’ultimo periodo ce n’è uno di cui si parla con insistenza e per cui, già prima dell’uscita, si registrava una certa attesa. Parte del mercato discografico sardo è ancora veicolato dai cosiddetti “bancarellari”, commercianti ambulanti che girano le feste di paese esponendo la loro mercanzia (cd e le vecchie musicassette) su tavoloni di varie dimensioni e che diffondono la musica con impianti che spesso superano il volume del gruppo che si esibisce sul vicino palco della festa. Il disco più suonato in questa stagione è proprio “Brinca”: un’ora di musica dedicata al ballo sardo, tradizionale ma con diverse concessioni, nel sound e nell’impalcatura armonica, al progressivo. Paride Peddio, organettista di Desulo (NU) e il launeddista e suonatore di sulittu (flauto di canna tipico della tradizione sarda) e trunfa (lo scacciapensieri) Jonathan Della Marianna, ogliastrino di Escalaplano, sono fra i migliori strumentisti della nuova generazione, giovani e ambiziosi, con già alle spalle anni di piazze e rassegne con gruppi folkloristici e formazioni da ballo. Paride Peddio, appena ventiquattrenne, è nipote del grande Bengasi, al secolo Salvatore Peddio, uno dei grandi protagonisti dell’organetto sardo del novecento, protagonista della scena musicale sarda sin dagli anni ’60. Jonathan è allievo di Orlando Mascia, ottimo polistrumentista che all’insegnamento delle launeddas ha dedicato buona parte della sua attività. Il disco ospita una buona dose di musicisti di grande valore, Elena Ledda in primis, che regala la sua voce al “Ballittu Cantau”, già parte del repertorio della cantante campidanese, poi Beppe Dettori (ex voce dei Tazenda) che canta in “Anninnora” (la danza di Desulo), introdotta da un bellissimo ballo campidanese eseguito al sulittu, e in “No Potho Reposare”, il brano sardo più famoso, esempio di canzone pop ante-litteram che festeggia quest’anno i cento anni della sua composizione. Fra gli altri musicisti coinvolti l’ottimo cantante Carlo Crisponi, l’armonicista Federico Di Chiara, molto felici le sue intuizioni country-blues in un paio di brani, e il chitarrista Davide Pudda, efficacissimo nell’accompagnamento. Nel disco si succedono i diversi “modi” del ballo sardo, dal Passu Torrau, a su Passu ‘e Trese a Su Dillu, ed è sempre l’organetto di Paride a condurre il gioco, con i flauti e le launeddas di Jonathan che fioriscono e arricchiscono l’offerta sonora. Notevoli i tre soli: “Scal’e Oru” (dall’antico nome del paese di Escalaplano) affidato alle launeddas e i due dell’organetto, ambedue dedicati da Paride al nonno Bengasi, in uno dei quali il giovane organettista si esibisce anche come cantante. Nel disco, attribuito a entrambi i musicisti, è la figura di Paride Peddio che si ritaglia il ruolo di protagonista; preciso ritmicamente e originale nelle figure melodiche, nonché nell’armonizzazione (vedi le progressioni di “Passu Torrau”), virtuoso ma mai debordante come invece spesso capita a chi sa di essere molto bravo, è attorno a lui che si costruisce tutta la struttura del sound dove tutti gli altri attori in campo, gli strumenti di Jonathan Della Marianna in primis, poi l’accompagnamento della chitarra e le voci degli ospiti, hanno sempre una parte comunque imprescindibile.
10 agosto 2016 Tronos Digital Senza categoria Read more
« Precedente 1 2 3 4 5 6 7 Successivo »