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Tazenda – A nos bier

In attesa che i tempi siano propizi per presentare e lanciare il loro nuovo lavoro inedito completo, e per non deludere coloro che lo aspettano, I Tazenda hanno deciso di presentare un nuovo singolo, ed il relativo video clip, tratto appunto dal prossimo album. Diamo il benvenuto a “A nos bier”! “Una curiosità molto interessante è che questo brano scritto circa tre anni fa sembra, e non senza un alone di mistero, parlare in modo chiaro della situazione attuale.” (Luigi Marielli, autore del brano) Ecco la traduzione ed il significato in italiano del testo di “A nos bier”. “C’è un lunghissimo fiume di vita che entra nella mia anima Fino a farmi venire la febbre e farmi male alle ossa. Vi auguriamo di essere tutti liberi e anche voi augurateci di essere liberi. Vi vogliamo liberi e vogliamo essere liberi Tuoni e lampi, pioggia e foschìa, noi dobbiamo andare a casa. Ci rivedremo. Ci rivedremo e saremo migliori”. Il 6 maggio è una data importante per i Tazenda. Una ricorrenza sessantennale per qualcuno di loro. Per questo hanno deciso di festeggiarla con questa nuova canzone, ed un video clip curato da Massimilano Tanda e per ovvie ragioni realizzato stando tutti rigorosamente a casa, che comunicano positività, voglia di vivere, uscire, lavorare, ballare. Un buon auspicio per rivederci presto. Nel frattempo “a nos biere” sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il ricavato dalle vendite sarà donato all’Istituto Casa Serena del Comune di Sassari, una struttura che si occupa di anziani parzialmente o non autosufficienti e che deve affrontare il contagio di oltre metà degli ospiti e la decimazione del personale addetto per via delle quarantene, ma che fortunatamente sta facendo fronte al problema di organico grazie Agli sforzi della Coop. A.S. che gestisce i servizi, all’A.T.S. Che sta fornendo infermieri e a numerosi volontari OSS. Il contributo che deriverà da questa operazione servirà ad acquistare dispositivi di protezione individuale per tutti questi operatori, per i quali ne l’istituto ne la Coop. riescono a far fronte economicamente e che sono fondamentali per poter operare. “Oggi, anche noi ci sentiamo impotenti e indifesi come tanti, ma vogliamo provare a reagire contribuendo con questa semplice modalità ad aiutare chi versa in condizioni più problematiche. Se è possibile stiamo sereni, stiamo fiduciosi.” Tazenda.

7 maggio 2020 Senza categoria Read more

Canto a Tenore – Patrimonio dell’Umanità

Si ritiene che il canto a tenore sia nato come l’imitazione delle voci della natura: su bassu imiterebbe il muggito del bue, sa contra il belato della pecora e sa mesu boche il verso dell’agnello, mentre il solista sa boche impersona l’uomo stesso, colui che è riuscito a dominare la natura.

4 maggio 2020 Senza categoria Read more

La Musica al tempo del COVID-19

“Ed ecco che la morte scompare quando appare la vita”

24 aprile 2020 Senza categoria Read more

Trattato sulla musica di Arthur Schopenhauer

“Mentre abbandonavo completamente il mio spirito all’impressione della musica nelle sue molteplici forme, e ritornavo poi ancora alla riflessione e al corso dei miei pensieri, ebbi una illuminazione sulla sua essenza intima e sulla natura del suo rapporto imitativo col mondo … “

Shopenhauer dedica uno spazio particolare alla musica, distinta dalle altre arti, perchè in essa non è più rintracciabile nessun riferimento al mondo concreto e il suo linguaggio è universale. Occupa un posto a se soprattutto perché costituisce la rappresentazione, non delle idee ma della stessa volontà universale, ne è diretta oggettivazione, allo stesso livello delle idee. Nei suoni Shopenhauer riconosce più gradi dell’ armonia, i gradi della volontà, la massa del pianeta e la natura inorganica. I suoni acuti, rapidi sono da considerare sorti dalle vibrazioni di un suono profondo. Il basso fondamentale è quello che si muove in modo più pesante e non è altro che il rappresentante della massa bruta: il suo salire si fa solo per grandi passaggi.

21 aprile 2020 Senza categoria Read more

Clamore: l’album d’esordio dei Clàmor

Il panorama musicale sardo non smette mai di stupire e sfornare nuovi ed eccezionali talenti, dalle sonorità varie e multiformi, la cui bravura riesce ad oltrepassare le coste della nostra Isola raggiungendo e conquistando i palchi di tutta l’Italia con la propria espressività. È il caso dei Clàmor, band sassarese dai toni elettronici che strizzano l’occhio al pop discostandosi dalla più classica musica italiana, regalando quelle acustiche fresche e moderne che hanno garantito loro un successo nazionale, tanto da portarli nel 2013 ad essere i vincitori dell’Ichnusa Music Contest, a diverse collaborazioni con chi non ha bisogno di presentazioni, i Tazenda, e nel 2014 ad essere finalisti all’Area Giovani di Sanremo con il brano Tutti cantanti.

16 maggio 2019 Senza categoria Read more

Marino De Rosas – Intrinada (Tronos, 2018)

Da tempo il chitarrista sardo mancava su disco: chi non ricorda “Kiterras” (prodotto su musicassetta nel 1990), cui hanno fatto seguito i CD “Meridies” (1999, prodotto da Andrea Parodi) e “Femina ‘e mare” (2007)? È la volta di “Intrinada” (in lingua sarda significa “Crepuscolo”, “Imbrunire”), lavoro dalla lunga gestazione che il settantaduenne musicista, ricercatore a tutto campo sulle corde della chitarra, ha imperniato precipuamente sul suono della sei corde classica, su cui utilizza un’accordatura aperta in DO (nell’album imbraccia anche chitarra synth, Stratocaster, ukulele e percussioni). Il disco è co-prodotto da De Rosas e da Andrea Pica (percussioni, synth, e-bow e batteria). L’olbiese è un’artista dalla notevole tecnica, che nel corso della sua carriera ha inteso sempre superare i recinti stilistici. Si parte con “Genna Sìlana”, che evoca i paesaggi petrosi di un canyon sardo, motivo costruito su stratificazioni di chitarra classica, synth ed elettrica, launeddas (Roberto Tangianu), stick bass (Christian Marras) e percussioni (Andrea Ruggeri). “Passu a Solea” porta già inscritti nel titolo i rifermenti al ballo sardo in combutta con le forme del flamenco. Già in passato De Rosas aveva introdotto le tecniche e le espressioni andaluse nel suo approccio compositivo, giustamente persuaso della possibilità di fondere il mondo musicale isolano con di una Spagna di antica presenza in Sardegna. Ora, con “Intrinada” la relazione diventa ancora più pronunciata. Nella solare e danzante “Remada” entrano la fisarmonica di Giuseppe Mancini, il basso di Lorenzo Agus e le percussioni di Andrea Pica, mentre nel notevole trittico “Pedra Fitta”, “Alguer Morena”, Alguer Blanca” dettano legge le tecniche chitarristiche flamenco, con il sostegno ritmico del contrabbasso e il basso di Antonello Musso e le percussioni di Fabio Demontis. Tocchi di elettronica più incisivi in “Lizu ‘e Mare”, tema che evoca di nuovo immagini della natura della Sardegna, mentre la title track è un sereno, dolce commiato (purtroppo di breve durata: meno di due minuti), nella cui procedura cui aleggia ancora la tradizione chitarristica isolana. Marino De Rosas: che bel ritorno!

16 maggio 2019 Senza categoria Read more

Targa Tenco 2016 lingue minoritarie

Cos’è la Targa Tenco

La Targa Tenco è un riconoscimento assegnato annualmente dal 1984 dal Club Tenco. È considerato il più prestigioso premio italiano in ambito musicale, assegnato da una nutrita giuria di oltre 200 giornalisti musicali italiani, scelti fra i più attenti alla canzone di qualità.

16 marzo 2017 Senza categoria Read more

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