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I Bragato e la musica (Da Udine a Buenos Aires) Audiolibro

I Bragato e la musica (Da Udine a Buenos Aires) Audiolibro

Label: Tronos

Release date: 2024

Catalog number: BL10214990

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PREFAZIONE
Ricordi di una Patria lontana, lacrime e altre lingue hanno foggiato in me l’urgenza di conoscere meglio la mia famiglia paterna, Bragato, mio padre, miei zii e i miei nonni. Cosa passava nell’ animo di questa famiglia di Udine che tanto aveva fatto per la cultura di quella città, un bel giorno decisero di lasciarla per rifare la loro casa cosi lontana da Buenos Aires? Con grande volontà e segretezza ho ricomposto un puzzle nella mia mente e nel mio cuore finchè un bel giorno decisi di intervistare i due zii musicisti, Bruno, Enrico e mio padre, tutti i musicisti che seguivano una tradizione di famiglia che mi rende orgogliosa. Le zie e i nonni non c’erano più ma mi avevano lasciato molte informazioni, nonna Erminia mi raccontava dei tedeschi, che hanno dovuto rifugiarsi nella sua spaziosa casa di via Giovanni da Udine 10 durante la Grande Guerra e di come incinta del mio papà, insieme al marito, suo suocero e mio prozio erano scampati dalle bombe rifugiandosi nei campi dei dintorni. Mi raccontò di un Sacerdote dal nome Luigi Bragato che ha lasciato la Benedizione per sette generazioni dei Bragato e da chi aveva nelle sue mani a quel tempo il suo giornale personale che aveva scritto quando era confessore di Maria Anna di Savoia Imperatrice d’Austria. Per me erano favole anche se con il tempo ho potuto confermare che effettivamente Luigi Bragato era stato confessore nel regno Austro-Ungarico e che era stato cofondatore dell’ ordine dei Sabatini. Ma se era cugino o no del bisnonno Luigi Bragato non l’ ho mai saputo, era la storia della mia famiglia che io ascoltavo con grande entusiasmo, anche per me è stato un’enigma difficile da risolvere. Con il tempo ho potuto avere più dati su Josè Bragato di Udine che aveva vissuto a cavallo di due secoli diciannove e venti. Si parlava molto del prozio Giuseppe Bragato scrittore e studioso che aveva scritto diversi libri e che aveva ricoperto un incarico presso la biblioteca civica della città, ma era molto malato e morì a quarant’anni a casa di suo fratello ossia mio nonno Enrico. Mio padre, mi disse nonna Erminia,  si chiamava Giuseppe, proprio in onore del fratello di suo marito perché era morto nel settembre del 1915 e papà nacque un mese dopo, il 12 ottobre di quell’anno. Papà a sua volta mi raccontava, suo nonno, il suo bisnonno Josè Bragato lo invitava sempre a fare una passeggiata dov’ era nata nonna Erminia e solo ben trentadue chilometri tra andata e ritorno c’ è il ponte del Diavolo, laddove la nonna lavava i panni sulle sue sponde e dove a mia zia piaceva passeggiare e che morì a Montevideo nel 1935. Seppi che nonna Erminia lavorava in fabbrica quando aveva otto anni e che sposò giovanissima Enrico Bragato, falegname artistico che la portò a vivere nella sua città.
Ricordo mio nonno che lavorava la terra, che faceva il vino a casa e sorrideva, un uomo di poche parole ma tanta dolcezza sul volto anche se i figli riconoscevano un carattere forte. Da tutti loro è nato questo libro I Bragato nella musica dell’ Argentina, generosa, che si è sviluppata nel mio paese, figli degli immigrati che non dimenticano le loro origini, nascono, vivono e cosi moriremo con il cuore spezzato in due metà nella Patria dei nostri genitori, l’ altra metà nella nostra stessa patria. Siamo di qua e di là, ecco in queste pagine un pezzo del mio cuore Argentino Friulano.
IL TANGO
Il tango è diventato la ragione della nostra vita fino al 1955. Papà e Piazzolla iniziano una delle più commoventi amicizie del mondo musicale in cui famiglia, viaggi, amici e assenze fanno una fusione affascinante e angosciante. Da allora abbiamo vissuto il rapporto di un tango profondo e intenso, quello che non era accaduto con molti altri musicisti passati nella nostra casa sarebbe accaduto con l’avanguardia del tango. Papà conserva l’ amicizia, prova di tutto per Astor Piazzolla, per il fratello che la vita gli ha dato lasciò la direzione orchestrale e si dedicò a generare la musica di astro, fare l’ orchestrazione che Piazzolla non sapeva fare. Ammiro il talento e  l’impegno che ha avuto papà per il suo grande amico. Mentre succedeva tutto questo, mamma, mia sorella eravamo a una festa di tango che non avrebbe avuto la fine ci aspettava e che si intrecciava con la nostra vita a ogni passo, tutto sembrava essere segnato dal destino, a volte un triste sogno di solitudine, un sogno di puro tango.