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Chiedimi di Maria Giovanna Cherchi
5 maggio 2022 Tronos Digital Senza categoria Read more
La settimana Santa in Sardegna
La Settimana Santa in Sardegna è un’esperienza unica, coinvolgente e suggestiva. Secoli di tradizioni di origine spagnola si mescolano con antichissime usanze mistico-religiose locali (campidanesi, logudoresi e barbaricine) per dar vita a riti, processioni e momenti corali di grande forza espressiva e ricca di passione. Un ruolo importante lo svolgono le Confraternite che curano le sacre rappresentazioni e sfilano nei loro particolari costumi, intonando canti religiosi in latino e sardo, le cui origini risalgono anche al Medioevo. La Settimana Santa viene celebrata in tutte le località della Sardegna, ma le celebrazioni più ricche e di grande coinvolgimento sono a Cagliari, Alghero, Iglesias, Castelsardo e Cuglieri. Degne di nota sono anche i riti e le processioni che si svolgono a Bolotana, Oristano, Villacidro, Bosa, Bortigali, Sassari, Mamoiada, Oliena, Orosei, Ossi, Ottana, Desulo, Sarule, Bortigali, Santulussurgiu, Aidomaggiore, Scano di Montiferro, Domusnovas, Sorso. I riti della Settimana Santa in Sardegna risalgono ai riti arcaici delle popolazioni del Mediterraneo, legati al culto del rinnovamento della terra e delle stagioni. Alle divinità pagane si attribuiva il rifiorire della natura, ma con l’arrivo della religione ebraica prima e del cristianesimo poi, la contaminazione tra aspetti religiosi e riti arcaici si fuse in un’unica celebrazione ancora oggi cariche di mistero. Duemila anni di storia racchiusa dentro il rituale della Via Crucis, una delle celebrazioni più importanti della Quaresima con la quale si vuole ricordare l’ultimo tratto del cammino che Gesù percorse durante la sua vita terrena, un momento importante in cui ognuno riflette anche sul senso della vita. Davanti al mistero della sofferenza in Dio dobbiamo accostarci al suo cammino verso la croce e all’ora oscura della sua morte, per cogliere qualcosa di ciò che essa rivela riguardo all’interrogativo supremo del dolore.
Un momento di profonda preghiera e spiritualità come Cristiani ed essere umani, un disegno di amore, perché è esattamente questo che la figura di Gesù in croce simboleggia: un misericordioso, gratuito, immenso atto d’amore.
11 aprile 2022 Tronos Digital Senza categoria Read more
Trilogia di Marino De Rosas
27 ottobre 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
Diversamente Sardi
La musica li ha fatti innamorare perdutamente della Sardegna, fin da piccoli, partecipando a diversi concerti dei Tazenda, dove risalgono i loro primi incontri che li ha tenuti in contatto e generato l’idea di viaggiare insieme per l’ Isola. Loro sono due amici, uno è Gian Luca Barchi di Forli’, l’ altro Michele Chiesa di Flero (BS), nel mondo social si fanno chiamare “Diversamente Sardi”. Gian Luca e Michele oggi divulgano la passione per l’archeologia
7 ottobre 2021 Tronos Digital Diversamente Sardi Read more
Omaggio a Franco Battiato di Gino Marielli
Ciao Franco, come ti ha insegnato Gurdjieff (uno dei tuoi maestri), hai praticato per l’ultima volta l’esercizio dello Stop!
Queste parole sono per te.
31 maggio 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
Pandelas di Sardegna
Il profumo del Parquet, il rumore della palla a spicchi che si muove al ritmo dei giocatori, sono una delle tante sensazioni che ricordo quando ancora molto piccola assistevo con mio padre alle partite di una Dinamo che ancora non era neanche vicina ai vertici della serie A, eppure quel mondo mi sembrava già invece tanto grande quanto magico. Era l’ appuntamento della domenica che si trasformava in tempo di qualità. Penso a questi momenti di condivisione quando c’ è da riflettere su ciò che oggi non c’è più per via della pandemia ma che spero ogni bambino, come lo sono stata io, riprenda a vivere, perché sono stati tra i periodi più belli della mia infanzia. All’ epoca poche persone, ma a me quelle occasioni mi trasmettevano il calore di un palazzetto ricco di grandi valori sportivi, dove il basket si respirava comunque nella sua espressione più pura e proprio di tale espressione che poi crescendo mi sono identificata, al di la dei risultati, delle conquiste e delle vittorie che negli anni a seguire la Dinamo ha perseguito raggiungendo i gradini più alti della Serie A con uno scudetto , due coppa Italia, due super coppa e una Europe Cup. In questi anni è diventata una passione che ha investito la città e tutta l’ isola. Indimenticabile quando vinse lo scudetto e la nostra piazza si trasformò come mai prima in un tappeto ricamato di gente, di vita, di festa, di gioia, mi emoziono ancora pensando e scrivendo. Quel giorno fù l’ incoronazione di un sogno per la città, serate passate a “soffrire” per loro e con loro, mia sorella stava prendendo la maturità e la sera della vittoria durante la festa in Piazzale Segni trasformò la sua stanchezza in lacrime di gioia e di emozioni che poi la vita non dimentica. Se la Dinamo mi ha dato modo di vivere lo sport ed essere la mia prima finestra di affaccio ad esso, alla stessa misura lo sono stati i Tazenda con la musica, con le loro canzoni che dal 1988 sono il simbolo della Sardegna anche oltre mare. Due bandiere , una sportiva, l’ altra artistica e musicale, in quest’ anno abbastanza particolare e sofferto, si sono unite per dare vita a progetto, un inno, che con grande coinvolgimento ha visto come protagonista il famosissimo comico sassarese Baz (voce solista), trasportato dagli ideatori: Renato Cubo(testo) Gino Marielli, Marco Camedda e Alberto Erre(musica, produzione e arrangiamenti), ancora Alberto Erre al Rockhaus Blu Studio Sassari ha realizzato la registrazione, editing, mix e master, i cori realizzati da Gigi Camedda, Marco Camedda, Gino Marielli, Fabrizio Sanna e Laura Santucciu, la produzione esecutiva da Gabriele Salis della Tronos. Coincidenze o meno ma i numeri parlano sempre, lo stesso giorno in cui l’ inno è stato fatto conoscere al pubblico, l’ indice di gradimento casualmente era il medesimo su entrambe le pagine social della Dinamo e dei Tazenda, un 118.000 like che ha accumunato Sport e Musica. Oggi queste due realtà sono una certezza per la nostra isola, due realtà salite sul gradino più alto della nostra terra rappresentandola al meglio in ogni sua forma ed espressione. Oggi ci manca vivere il Palazzetto, un momento di grande fermento, emozione, calore e passione con tifosi provenienti da tutta la Sardegna, ci manca sentire quel Forza Dinamooo, sentire un ‘appartenenza palpabile a una squadra che ha scritto tra le più belle pagine della storia sportiva del basket italiano. All’ inizio di ogni partita durante il riscaldamento, come sottofondo un brano di Andrea Parodi con i Tazenda come di buon auspicio per la partita, e oggi queste due realtà, Dinamo e Tazenda, si sono realmente incontrate per dare vita a un inno che rimarrà negli anni alle presenti e le future generazioni e che alla fine di questo periodo, che ci ha privato di poter incoraggiare la squadra con la voce e con il cuore, si spera potremmo cantarlo tutti insieme al Palazzetto, farlo volare per tutta la Sardegna e oltre il Tirreno e oltre ancora in Europa con il compito di tenere alti i cuori dei sostenitori e dei GIGANTI. Quest’ inno incarna ciò che di più un brano ha bisogno, il coinvolgimento emotivo e le parole che fanno pensare, perché quando il corpo desidera agitarsi, muoversi e ballare allora si è centrato l’ obiettivo dipinto cosi di bianco e di blu.
7 maggio 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
Cari Tazenda vi scrivo…
Le nuvole sono incantesimi sopra di noi” , parte cosi Ammajos, uno dei brani di Antìstasis, l’ ultimo album dei Tazenda. E’ proprio guardando le nuvole sopra il mare della Sardegna che ogni brano dei Tazenda dal 1988 l’ha sempre raccontata in maniera esplicita o implicita, dandogli un suono, un colore, una voce, un’ espressione, una bandiera. Antìstasis dal greco vuol dire “Resistenza” e ciò personalmente mi fa pensare che nonostante il periodo come quello che il mondo sta vivendo in questo momento, la musica ha il potere di resistere, quest’ album lo dimostra con suoni nuovi, originali, intensi, e testi che rappresentano la bellezza della parola dentro la musica. Oggi manca vivere un concerto, manca il contatto tra pubblico e artista e se penso a tutti i concerti che ho vissuto e a tutti i brani che nati dal “ventre” dei Tazenda hanno riempito la mia vita, oggi mi danno ancora più la consapevolezza che grazie a loro anche oltre mare, chiudi gli occhi, ascolti e sei a casa. Ogni brano, dal primo (Tazenda 1988)all’ultimo album prima di questo, che è il cofanetto antologico prodotto nel 2016 che raccoglie la miglior produzione del gruppo con un brano inedito dedicato ad Andrea Parodi, e i successivi Singoli Ammajos nel 2019 e A Nos Bier (presenti anche all’interno dell’attuale) hanno sempre una “colonna sonora” nel mio personale bagaglio di ascolti, che ricorda volti, paesi, paesaggi, profumi, viaggi, lunghi viaggi per arrivare nel cuore di una terra dove la gente è sempre stata la testimonianza della piacevole condivisione di una musica per tutti e di tutti. La musica educa all’ ascolto anche di temi importanti, e tali, le loro canzoni li hanno sempre trattati. Mi viene in mente “Chelu Nieddu” sul dramma degli incendi che ogni anno in estate colpiscono la Sardegna(e non solo). Se penso che da bambina consumavo interi nastri ascoltando le loro canzoni, nel mio coloratissimo walkman , ora che mi ritrovo a scriverlo penso all’ importanza che la musica ha avuto davvero partendo proprio da quel walkman. Dal walkman al digitale, un bel salto direi, il salto che ha intrapreso l’ etichetta che ha stampato in passato alcuni dei tanti lavori della band, compreso l’attuale, la Tronos Digital. Questo nuovo progetto da l’ idea di un percorso che non si è mai fermato. Andrea Parodi, voce storica, profonda e indimenticabile dei Tazenda, sarebbe sicuramente orgoglioso di questi grandi passi in avanti tra presente, passato e futuro. Presente che viene raccontato dalla calda e straordinaria voce di Nicola Nite attuale frontman del gruppo, insieme agli storici Gigi Camedda e Luigi Marielli (testi e musiche), Massimo Cossu, Marco Camedda, Massimino Canu, Luca Folino e come “dalla notte dei tempi” curato dall’ingegnere del suono Alberto Erre della Rockhaus Blu Studio. Vi è la partecipazione di Mogol nel testo del brano di “Dolore dolcissimo” e l’ orchestra di Stefano Garau nel brano “Oro e Cristallo”, brano superlativo oltre che emozionante, accompagnato dalla grandissima voce del Tenore Matteo Desole. Questo brano esprime tutto l’ amore con cui probabilmente è stato pensato. Questo progetto da l’idea che la musica è proprio “un volo in avanti”, consiglio dunque di ascoltarlo per provare la stessa sensazione di libertà che per me esprime. “E sarà benedizione che come pioggia distende e sarà rivelazione rincontrarsi”(Oro e Cristallo).
Federica Salis
30 marzo 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
STRUMENTI MUSICALI DELLA SARDEGNA – “Sonus de canna”
Con il termine “launeddas” si definisce l’aerofono ad ancia semplice costituito da tre canne, strumento molto antico e tipico della Sardegna meridionale.
5 gennaio 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
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