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Gli ultimi sognano a colori di Salvatore Morittu e Giampaolo Cassitta (Arkadia)
L’affascinante e splendida storia di un uomo che ha dedicato l’intera sua esistenza agli ultimi.
Ci sono storie che sono semplici da raccontare; altre che, pur avendo la semplicità al loro interno, nascondono una sinfonia complessa, una musica che si presta a molte letture. Questa è la storia di un uomo che nasce nella terra, vive per la terra e scommette sulla terra per salvare gli uomini, guardando con una certa insistenza il cielo. Quel cielo difficile da decifrare e da ascoltare, quel cielo che è destino e incrocio di scelte. Questa è la storia di una ricerca basata soprattutto sull’uomo e sugli ultimi della terra. Su quelli che nessuno vede e su cui nessuno intende scommettere. La storia di una scelta forte, definitiva, che passa tra mille domande, molte richieste, infinite supposizioni ma con una sola certezza: diventare francescano. È la storia di padre Salvatore Morittu: la sua infanzia, l’incontro con una maestra socialista, l’adolescenza, il convento. E poi il divenire sacerdote – “prete operaio” –, gli anni che sconvolsero l’Italia, la contestazione, fino al suo alacre lavoro per il recupero degli ultimi, di coloro che oramai sono abbandonati da tutti. In queste pagine, raccontate insieme allo scrittore Giampaolo Cassitta, padre Salvatore Morittu ci consegna una vita sempre accanto a chi viene scartato da una società distratta e veloce, ci dimostra che scommettere sull’uomo è un punto di arrivo per provare che la bellezza del creato è gioconda e immensa. Come aveva immaginato San Francesco d’Assisi. Padre Morittu ci consegna una bella storia: una storia di esistenze e di uomini che cercano il senso della vita, che incrociano il suo sguardo e le sue parole e finiscono per far parte di una grande comunità cristiana. Questa storia è una grandissima lezione di umanità raccontata come un romanzo.
Salvatore Morittu, francescano dell’Ordine dei Frati Minori, sacerdote dal 1972, laureato in Teologia Biblica e in Psicologia, nel 1980 ha fondato a Cagliari la prima comunità in Sardegna per i tossicodipendenti, la “Comunità San Mauro”. Successivamente ha fondato la “Comunità di S’Aspru” (Siligo), di “Campu ’e Luas” (Uta), i due Centri d’ Accoglienza a Cagliari e a Sassari e la Casa Famiglia a Sassari per i malati di AIDS. Ha al suo attivo numerosi progetti di prevenzione e ricerche sulle dipendenze.
Giampaolo Cassitta, dirigente statale, è autore di fortunati romanzi. Per Arkadia ha pubblicato *il piano zero*(2011) , ha partecipato all’ ontologia di racconti *La cella di Gaudì*(2012), è ritornato al romanzo con *Le destinazioni del cielo*(2014)
Nessuno aveva mani da offrirti su cui aggrapparti. Tranne lui. Ho capito, adesso, perchè la luce colora tutto. Perchè ci sono uomini che sanno accendere gli interruttori giusti e riescono a sorriderti sempre e per sempre. Come Salvatore, le mani che sono riuscite a raccogliere gli ultimi, le parole che ha regalato a quelli come me, che non avevano voce.
Questo ho capito, tra luce e l’ infinito. Non è vero che non ce l’ ho fatta. Non è vero che ho fallito. Ho vissuto e ogni vita vale di essere vissuta se si ha un ideale.
Questa non è la storia di Salvatore ma è anche la mia storia e la storia di tanti altri ragazzi che hanno incontrato questo francescano in mezzo alla strada, in mezzo alla nostra vita. E ha saputo aspettare tutti, nonostante tutto.
“Avevo solo una freccia nel mio arco e sapevo centrare il bersaglio: ero bravo a scuola ed ero sempre disponibile per tutto. A organizzare feste, ad animare la Messa, a cantare canzoni e mi divertivo a scriverne di mio pugno. A volte mi veniva l’ ispirazione mentre pregavo e scrivevo a matita dei versi sui libri di meditazione. Si trattava di un gioco molto infantile, cambiavo le parole a delle canzoni famose, conosciute da tutti. La mia disponibilità, insieme all’ impegno scolastico mi fecero conquistare una certa rispettabilità. Ero considerato uno di sinistra ma creativo, con una certa dose di allegria e una punta di saggezza.
Usavo vecchie strofe e le ricamavo con un certo sarcasmo dedicandole ad amici frati o a certi passaggi che accomunavano la nostra comunità. Era un gioco che mi permetteva di continuare a tenermi allenato, a mantenere le dita sulla chitarra.
Fu un seminarista di Firenze ad aprirmi la strada ad altre novelle.
Una sera, dopo aver cantato e suonato una serie di canzoni, comprese quelle fiorentine, entrate oramai nel mio personale repertorio, si avvicinò e quasi sottovoce mi disse: “ Ho un disco che probabilmente ti piacerà. Te lo posso prestare ma devi stare molto attento, perché se lo scopre il Rettore te lo sequestra e finiamo nei guai.”
Si trattava della Buona novella di Fabrizio De Andrè e, fin dal primo ascolto, fu come ricevere una folgorazione. La ricerca di nuove strade, di nuovi modi di cantare quelle parole sgorgavano da un disco assolutamente nuovo, una voce calda indissolubile, strofe attorcigliate alla musica a volte appena accennata, altre miscelate con cori e con una forza intensa, unica, inimitabile. De Andrè sapeva scrivere e sapeva cantare. Aveva il dono della dolcezza anche quando trattava argomenti ruvidi. Quell’ immagine di Maria, quell’ avventura al tempio, i capelli che quasi corrono “Guardala sciogli i capelli, sono più lunghi dei nostri mantelli”, la frenesia di ricavarne i testi, ascoltando su uno stereo infame e a volume bassissimo perché non mi venisse sequestrato. Ricopiarli in un quaderno o lasciare lo spazio per trovare gli accordi. Provare e riprovare sulla tastiera di una chitarra dove le mani si muovevano voracemente, alla ricerca delle musiche per quelle incredibili e rivoluzionarie parole. Fabrizio De Andrè divenne, soprattutto grazie alla Buona Novella un punto di riferimento, un punto di partenza, un ponte per incontrare l’ uomo, un uomo presentato fragile, peccatore, vizioso, un uomo nudo e frastagliato, un uomo a volte avido, a volte triste, perfido, ultimo. Un uomo capace di osservare con occhi diversi quell’ altro uomo che muore e provarne “dolore”. Fabrizio De Andrè poteva essere uno dei giullari accompagnatori delle parole di Francesco. Con lui, con le sue canzoni, navigammo in un mare gonfio di spruzzi e di onde bianchissime e immense. Io, con il mio amico Rodolfo decidemmo di saltare su quella piccola barca alla ricerca dell’uomo, partendo dagli ultimi cosi come quel padrone della vigna che disse al suo fattore: “chiama gli operai e da a loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”(MT 20, 8). Cominciare sempre dagli ultimi, da chi era assassino e chiedeva cibo e pane, a chi aveva un solco lungo il viso. Dal matto che imparava la Treccani a memoria, all’ impiegato che si ribellava al sistema e decideva di scioperare durante l’ ora di libertà, al suonatore Jones, a chi capitava nella cattiva strada, a Marinella, a Geordie che non rubò mai nessun frutto o fiore raro, a Sally, ad Andrea, ai pastori sardi, agli indiani che tiravano una freccia al cielo per farlo respirare. Io e il mio amico Rodolfo Cetoloni, oggi vescovo a Grosseto, navigavamo dentro un mare impetuoso, alla ricerca di orizzonti lontani e poco segnati, di rotte tutte da tracciare. Ma avevamo l’ uomo con noi. L’ uomo era il nostro tesoro da cercare.
- Editore : Arkadia
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 296 pagine
- ISBN-10 : 886851107X
- ISBN-13 : 978-8868511074
- Peso articolo : 380 g
- Dimensioni : 21.2 x 2.3 x 14.1 cm
Disponibile su IBS: https://www.ibs.it/ultimi-sognano-a-colori-libro-salvatore-morittu-giampaolo-cassitta/e/9788868511074
https://www.youtube.com/watch?v=YSSRD40upac
https://www.youtube.com/watch?v=ghD_5dUiKfQ
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https://www.youtube.com/watch?v=2kNwJX6E7pE
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https://www.youtube.com/watch?v=f4841jZx7Gc
https://www.youtube.com/watch?v=_lRAdqucy6s
https://www.youtube.com/watch?v=3Xqilt87frc
https://www.youtube.com/watch?v=UP590GHjAUE
5 ottobre 2023 Tronos Digital Senza categoria Read more
È tempo di cambiare – Rico Femiano in concerto
Rico Femiano, il dominatore delle classifiche della musica neomelodica degli ultimi due anni, si esibirà in concerto sabato 30 settembre alle 21,00 al Palapartenope di Napoli.
C’è grande attesa tra i fan per lo show, durante il quale sono previsti duetti con ospiti a sorpresa.
“Il concerto nel palazzetto – racconta Femiano – per me è stato un po’ una sorpresa. È andato sold out in pochi mesi. Ho sempre sognato e sperato di esibirmi in un palazzetto come il Palapartenope”.
Intervista a Rico Femiano
Rico, lei è un’artista melodico, nelle sue canzoni racconta l’amore. Quanto c’è di lei, del suo intimo, nei suoi brani?
“C’è tutto di me, soprattutto quello che non si riesce a dire sempre con le parole”.
I suoi brani sono molto intensi. Lo scorso marzo è uscito il singolo Muore pe’ mme. Ce ne vuole parlare? Cosa rappresenta per lei questa canzone?
“Grazie per la precisazione. In realtà è il racconto di un amore difficile, tormentato, usando toni leggeri per collocarlo in una versione estiva. Dando così un ritmo latino al quale sono molto affezionato”.
Cos’è per lei la musica e cosa le ha insegnato?
“La musica per me è tutto! Mi ha insegnato soprattutto ad affrontare situazioni molto difficili, tenendo ben presente la mia meta: cantare!”.
Il concerto che terrà il 30 settembre al Palapartenope di Napoli si avvicina. Anche la tensione e l’emozione aumentano?
“Tantissimo (ride, ndr), però sono sereno perché ho preparato il concerto nei minimi dettagli e come l’ho sempre sognato, curandone tutti i particolari. Sarà un concerto vero e proprio con tantissime sorprese”.
Può svelare qualcosa in anteprima per i nostri lettori di Novella 2000?
“Certo, vi svelo una sorpresa: in anteprima, a mezzanotte, quasi alla fine del concerto farò ascoltare a tutti i presenti una mia nuova canzone, che uscirà contemporaneamente su tutte le piattaforme digital store, mentre il video ufficiale sarà su YouTube. Infine, volevo ringraziare il mio manager Pasquale Pennarelli e il mio caro amico Antonio Raio, che hanno permesso tutto ciò. E saluto te, Barbara, e tutti i lettori del vostro settimanale, perché ce ne sono davvero tanti in tutta Italia”.
Fonte: Novella2000
https://www.youtube.com/watch?v=hI5Ee_PeHJ4
https://www.youtube.com/watch?v=y4ffF25DI3M
https://www.youtube.com/watch?v=fROiXtAR2Tc
https://www.youtube.com/watch?v=Ggg1Sy7FAJs
26 settembre 2023 Tronos Digital Senza categoria Read more
I Candelieri, storia di una tradizione
I Candelieri
La discesa dei Candelieri, “la Faradda di li Candareri” in sassarese, è una festa antica almeno 5 secoli che si celebra il 14 Agosto di ogni anno in onore della devozione alla Madonna dell’Assunta per aver salvato la Città dalla peste che la colpì nel 1652. Le origini della festa in realtà sarebbero più antiche e sembrano derivare da un rito simile praticato a Pisa nel XIII secolo.
Nella città Toscana infatti i fedeli la sera del 14 Agosto portavano in processione la cera votiva all’interno di tabernacoli in legno. È probabile che Sassari, alleata alla repubblica marinara di Pisa, partecipasse con un’offerta. Divenne così consuetudine in città celebrare la festa ogni vigilia di Ferragosto.
Dal 2013 i Candelieri sono divenuti Patrimonio UNESCO come festa che rientra nella “Rete delle grandi macchine a spalla italiane”. La celebrazione è seguita ogni anno da circa 100.000 persone.
La processione avviene nello stesso identico modo da 5 secoli.
I Gremi partecipanti (al 2023 sono 13) partono da Piazza Castello proseguendo verso il Corso Vittorio Emanuele II arrivano in porta Sant’Antonio, attraversano Corso Francesco Vico fino ad arrivare alla chiesa di Santa Maria di Beatlem dove viene sciolto il voto alle ore 00:00.
Gremio dei Braccianti (Gremio di li Carriagi)
È stato ammesso alla Discesa a partire dall’anno 2022.
Ha sede nella chiesa di San Giuseppe nella cappella della Madonna della Mercede e San Luigi Gonzaga.
La bandiera del Gremio è di colore bianco gallonata d’argento. Il candeliere realizzato nel 2002 e benedetto nel 2006 presenta il caratteristico colore marmorino verde con al centro rappresentata la Madonna della Mercede.
Gremio degli Autoferrotranvieri (Gremio di li Ferrutranvieri)
Costituitosi del 1938 raccoglieva tutti i trasportatori su gomme e rotaie. Ha sede nella cappella di Santa Maria di Betlem nella cappella di San Giuseppe da Copertino. La bandiera del Gremio è di color vermiglio gallonata d’oro.
Il candeliere è stato realizzato nel 2021 e benedetto nel 2022, ed è caratterizzato dal grande medaglione centrale raffigurante San Cristoforo nell’atto di trasportare Cristo ne fiume Giordano.
È stato ammesso alla discesa nel 2021 ma la partecipazione è avvenuta nel 2022.
Gremio dei Macellai (Gremio di li Mazziddaggi)
Il Gremio riuniva tutti i lavoratori della carne. Il candeliere risale circa la XVIII secolo dopo la permanenza nella chiesa della SS. Trinità, è ospitato presso la prima cappella della Chiesa di Sant’Antonio Abate. È stato ammesso a prender parte alla discesa nel 2016.
La bandiera del Gremio è di colore rosso gallonata d’oro.
Il candeliere ha rappresentato nel medaglione al centro del fusto San Maurizio a cavallo.
Gremio dei Fabbri (Gremio di li Frairaggi)
Il Gremio riuniva tutti i lavoratori dei metalli.
Costituitosi nel 1521 ha sede nella cappella di Sant’Eligio nella cattedrale di San Nicola.
È stato ammesso alla discesa nel 2007. La bandiera del Gremio è color amaranto.
Il candeliere realizzato nel 2006 al centro del fusto è rappresentato nel medaglione il Patrono Sant’Eligio. Il capitello è ottagonale. Il peso è di 262 kg.
Gremio dei Piccapietre (Gremio di li Piccapiddreri)
Il Gremio riuniva gli scalpellini e i cavatori. Originariamente Gremio dei Muratori, si è dotato di statuto autonomo nel 1856. Ha sede nella Cappella di San Salvatore nella chiesa di Santa Maria di Betlem. È stato ammesso alla discesa nel 1956. La bandiera del Gremio è di color celeste gallonata d’argento. Il candeliere è del 1955, caratterizzato dal colore bianco e azzurro, al centro del fusto è rappresentata la Madonna della Salute. Il peso è di 237 kg.
Gremio dei Contadini (Gremio di li Zappadori)
Il Gremio riuniva tutti i lavoratori agricoli alla giornata e i narbonai. Originariamente parte del Gremio dei Massai, si resero autonomi nel 1803. Ha sede nella Cappella di San Giovanni Battista nella chiesa di Santa Maria. Sono stati ammessi a prender parte alla discesa nel 1937. La bandiera è di colore rosso gallonata d’oro.
Il candeliere è settecentesco ed è caratterizzato da un colore verde tenue. Al centro del medaglione è raffigurato il Battesimo di Cristo. Nel 2019 il vecchio candeliere, reso inutilizzabile dagli anni, è stato sostituito. Il peso è di 194 kg.
Gremio dei Falegnami (Gremio di li Masthri d’ascia)
Il Gremio, riuniva tutti i lavoratori del legno sia di arte che di carpentieri. Originariamente parte del Gremio dei Muratori si è reso poi autonomo nei primi dell ‘800. Ha oggi sede nella Cappella di San Giuseppe nella chiesa di Santa Maria di Betlem. È stato ammesso alla discesa nel 1921. La bandiera del Gremio è azzurra gallonata d’oro.
La festa patronale è dedicata a San Giuseppe. Il candeliere è del 1921 ed è caratterizzato dal colore bianco con al centro un drappeggio con gli strumenti del mestiere. Il peso è di 164 kg.
Gremio degli Ortolani (Gremio di L’Orthurani)
Il gremio riuniva i piccoli coltivatori agricoli in proprio.Fondato nei primi decenni del XVII secolo, ha sede nella Cappella delle Anime del Purgatorio della chiesa di Santa Maria di in Betlem. Hanno sempre preso parte alla discesa dal primo anno nel 1531. La bandiera del Gremio è di colore verde gallonata d’argento.
Il candeliere originale è seicentesco, tuttavia nel 1989 il Gremio utilizza una copia dello stesso. Sopra la tela è raffigurata la Patrona della Madonna del Valverde. Il peso è di 291 kg.
Gremio dei Calzolai (Gremio di li Cazzuraggi)
Riuniva tutti i lavoratori della pelle per le calzature e i calzettai. Costituitosi nel 1564 ha oggi sede nella Cappella di Santa Lucia del Duomo di San Nicola. La bandiera è di colore amaranto gallonata d’oro. Il candeliere originale è andato disperso. Il Gremio utilizza un cero realizzato nel 1924 di colore bianco, caratterizzato dalla presenza di quattro colonnine attorno al fusto con rappresentati i martiri Turritani. Il peso è 205 kg.
Gremio dei Muratori (Gremio di li Frabbiggamuri)
Il Gremio riuniva tutti i costruttori della città. Fondato nel XVI ha oggi sede nella cappella della Madonna degli angeli della chiesa di Santa Maria in Betlem. Hanno sempre preso parte alla discesa dal primo atto nel 1531. La bandiera del Gremio è di colore celeste gallonata d’argento. Il candeliere settecentesco, è caratterizzato dalla raffigurazione di tre angeli che reggono gli strumenti del mestiere. Il peso è di 229 kg.
Gremio dei Sarti (Gremio di li Trapperi)
Il Gremio riuniva tutti i sarti e modisti. Fondato nel XVI secolo ha sede nella cappella della Madonna di Monserrat della chiesa di Santa Maria in Betlem. Ha sempre preso parte alla discesa dal 1531. La bandiera è di color giallo oro.
Il Candeliere è settecentesco, ed caratterizzato dalla presenza, unico fra tutti i candelieri, di un braciere ardente in cima al fusto, aggiunto nei restauri ottocenteschi. Nel 2015 il Gremio ha sostituito il vecchio candeliere con una copia dell’originale. Il peso è di 257 kg.
Gremio dei Massai (Gremio di li Massai)
Il Gremio riuniva tutti i proprietari terrieri della città. Fondato nel XVI ha sede nella Cappella dell’Incoronazione della Madonna delle Grazie della chiesa di San Pietro in Silki. Ha sempre partecipato alla discesa dal 1531.
La bandiera è color paglierino gallonata d’argento. Il candeliere originale è settecentesco e ha rappresentata la Madonna delle Grazie. È stato sostituito da una copia nel 2015 a causa di inutilizzo dell’originale.
La vestizione
La mattina del 14 agosto vi è il rito della vestizione, ogni Gremio preleva dalla propria cappella patronale il Candeliere privo degli addobbi tipici della festa. Dopo una breve preghiera i Candelieri vengono trasportati fino all’abitazione dell’Obriere o alla sede sociale del Gremio, dove ha inizio la cerimonia di vestizione.
Svolgimento
L’ordine di discesa si basa dagli ultimi inseriti alla processione.
I Braccanti, Autoferrotranvieri, Macellai, Fabbri, Piccapietre, Viandanti, Contadini, Falegnami, Ortolani, Calzolai, Sarti, Muratori e Massai. È tradizione che i Sarti e i Muratori alternino la loro posizione di anno in anno.
La parte finale invece, rappresentata dall’entrata in chiesa (nel 2023 a causa del rifacimento della chiesa di Santa Maria il voto si svolgerà nella piazza antistante all’entrata) come da tradizione è stabilito dalle antiche regole che i primi ad entrare siano i Massai proseguendo in ordine inverso rispetto alla sfilata.
Documentario
Nel 1996 fu girato un documentario a cura di Andrea Parodi “I Candelieri discesa del 1996”.
Tra i tanti documenti sulle feste e le tradizioni popolari della Sardegna, questo lavoro proposto da Andrea Parodi spicca per una caratteristica assai particolare: la quasi totale assenza di commenti. E’ una scelta coraggiosa ed intelligente dettata da diversi motivi, fra tutti, quello di lasciare la parola alle immagini, che parlano, più d’ogni altra, la lingua misteriosa che solo agli occhi è dato capire.
https://www.youtube.com/watch?v=kNCtQyYHX-c
https://www.youtube.com/watch?v=a7ljlDVBm9k
Fonti: Sito Candelieri Sassari e Wikipedia
Fonti foto: Dal Web
10 agosto 2023 Tronos Digital Senza categoria Read more
Dimónios, la storia dell’Inno della Brigata Sassari
“Le Bande militari esistono per ispirare e incoraggiare, ricordare la storia di un Popolo e scandirne la marcia verso il futuro”.
La Brigata Sassari è una delle unità militari italiane più prestigiose al mondo, famosa per il suo impegno e la sua determinazione in battaglia.
Tuttavia, ci sono anche altri aspetti che rendono la Brigata così importante e prestigiosa, tra cui il suo stile e i suoi valori, che rappresentano in modo esemplare l’identità e la cultura della Sardegna.
Il tutto concentrato in maniera geniale nell’ inno “Dimónios”, voluto nel 1994 dal 28° Comandante, il Generale Nicolò Manca, scritto con felice ispirazione dall’ allora capitano Luciano Sechi, musicato in seno alla Banda e adottato in via definitiva dal 30° Comandante, il Generale Gian Gabriele Carta.
“Dimónios” è storia, musica, appartenenza ma anche solidarietà e nel 2006 abbracciò il progetto Avis che ebbe come titolo: “La musica e l’impegno di chi ha nel cuore la speranza”
La Brigata Sassari, in collaborazione con il quotidiano regionale “La Nuova Sardegna”, promosse una campagna informativa e di sensibilizzazione per la donazione del sangue attraverso la realizzazione e la distribuzione, a mezzo stampa, dell’edizione aggiornata dell’album musicale “Dimónios”, contenente 11 famosi brani, tra cui il celebre inno dei “Diavoli Rossi”, registrato presso lo Ziqqurat, Studio di Mario Francesconi e prodotto dalla Tronos Digital, etichetta discografica di Sassari, e della Banda della Brigata Sassari.
La campagna ebbe lo slogan “La musica e l’impegno di chi ha nel cuore la speranza. …aiutaci anche tu a darle due ali per farla volare !”
Il CD fu commercializzato attraverso tutte le edicole della Sardegna in abbinamento al quotidiano. Il ricavato delle vendite, del valore di € 25.000, fu interamente devoluto all’AVIS Regionale della Sardegna.
A rendere “Dimónios” un successo internazionale è stato l’ impegno collettivo della Banda della Brigata guidato dal Capo Musica Andrea Atzeni che si racconta nel libro intitolato “Musica, Dimónios!” scritto da Alessandro Garau, titolare di MondoBande.it
Atzeni racconta la sua passione per la musica fin da bambino, tramandata dal padre anch’esso Capo Banda, e gli inizi della sua carriera: l’iniziale trasferimento a Roma e l’ingresso nell’Esercito, il ritorno nella sua terra, la Sardegna, e il primo incarico a Macomer, per poi venire nominato Capo Musica a Cagliari, nella Caserma “Monfenera” che è sempre stato il “teatro dei suoi sogni” fin da bambino.
Successivamente l’incarico più blasonato, diventando il primo Capo Musica nella storia della Banda della Brigata Sassari, dedicando gran parte della sua vita alla stessa e alla musica, vivendo i suoi quarant’anni di carriera nell’assoluto rispetto di valori imprescindibili come la famiglia, gli affetti, le amicizie, la passione per la musica, l’amore ed il senso di appartenenza per la propria terra.
Una storia ricca di aneddoti e contornata da grandi soddisfazioni e meritati successi, narrata in prima persona e condita con un pizzico di ironia che vi invitiamo a leggere.
https://www.amazon.it/Musica-Dim%C3%B3nios-Musicale-Brigata-Sassari/dp/B0BW384RFF
Per capire l’ importanza, il valore, l’ apprezzamento che ha l’inno “Dimónios” in tutto il territorio sardo, nazionale e internazionale vi invitiamo a leggere i preziosi commenti presenti su Youtube e le tantissime visualizzazioni dei video, qui di seguito ne citiamo alcuni tra i più significativi:
“Non sono sardo, ma ad ascoltare l’inno della Brigata Sassari, mi vengono i brividi.”
“Un grande inno che esprime tutta la forza e la fierezza del popolo Sardo!!”
“Non sono sarda ma amo questa terra meravigliosa ed il suo popolo indomito e questo inno mi commuove”.
https://www.youtube.com/watch?v=aR1uPuHOxXw
https://www.youtube.com/watch?v=3pt97jTM0eE
https://www.youtube.com/watch?v=F2XQOcs-45Q
30 giugno 2023 Tronos Digital Senza categoria Read more
CANTI SACRI DELLA SARDEGNA
Una Raccolta che unisce i più bei canti sacri del Patrimonio culturale della Sardegna.
Dall’album La grande musica della Sardegna:
Brani presenti nell’album:
5 aprile 2023 Tronos Digital Senza categoria Read more
Josè Bragato e il Duo Perfetto
Due musicisti, componenti del Duo Perfetto ci invitano all’ incontro con Josè Bragato, una figura importantissima della scena musicale dell’ America del Sud che ha avuto una vita ricchissima, fu un grandissimo violoncellista ma anche un compositore, un arrangiatore, un docente. Ha incrociato le vicende della Grande Storia e anche le vicende della storia della musica di Paesi diversi, a partire naturalmente dall’ Argentina. Questo è un viaggio che inizia in Italia e che ha attraversato tutto il Ventesimo Secolo. Josè Bragato è morto a 101 anni nel 2017. Nasce a Udine ed è uno dei quattro figli di una coppia di artisti. Il padre era musicista e la vita dello stesso piccolo Giuseppe si sviluppa in ambito musicale, ha dei doni evidenti di musicista. Nato nel 1915 entra al Conservatorio nel 1925. Fatto curioso, Josè Bragato, grandissimo violoncellista, inizia la sua formazione come pianista, entra al Conservatorio come un eccellente pianista e nascono cosi i suoi studi. La vita in quel periodo è molto difficile nel Friuli-Venezia Giulia come del resto per tanti italiani. Diversi italiani prendono le navi e vanno dove si può trovare una vita migliore, in particolare nell’ America del Sud, in Argentina, lo fanno nel 1927 la madre e i fratelli e l’ anno dopo, con suo padre, Josè comincerà il suo viaggio, un viaggio che non dimenticherà, questa traversata oceanica che lo porta nella sua nuova Patria, in Argentina. E’ qui che comincia il nostro di viaggio, che scopriremo tappa dopo tappa incrociando la vita di Josè Bragato e come si sviluppa la sua storia incrociando la musica di Ennio Morricone, Robert Schumann e quella di Astor Piazzolla. Il Duo Perfetto, (Robert Witt al violoncello e Clorinda Perfetto al pianoforte)non soltanto nel nome ma anche nella composizione, lo fanno raccontandolo attraverso la sua musica.
Concerto del Quirinale
https://www.raiplaysound.it/audio/2022/03/I-concerti-del-Quirinale-del-27032022-b6a6e00e-945c-4843-99e9-562a7885b654.html
Omaggio a Josè Bragato
https://www.youtube.com/watch?v=5HVvHT6MeaM
Se que te perdi
https://www.youtube.com/watch?v=Ld-wyYiAjII
Milontan
https://www.youtube.com/watch?v=VJ2PUPtM5uc
Para Elsita
https://www.youtube.com/watch?v=pZ-VSBM_5kc
Dove seguirli:
Sito Web: https://duoperfetto.com/
Canale Ufficiale Youtube: https://www.youtube.com/@robertwitt620
Facebook: https://www.facebook.com/DuoPerfetto
Spotify: https://open.spotify.com/artist/517ndrzU9Li2JcIgylsGTi
10 febbraio 2023 Tronos Digital Senza categoria Read more
Cambiare Musica
Studio economico e linee d’azione per lo sviluppo dell’industria musicale in Sardegna.
INTRODUZIONE
Il settore musicale in Sardegna è costituito da un articolato insieme di centinaia di enti, associazioni, imprese, volontari e professionisti che esercitano la propria attività generando un’economia – profit e non – che, nonostante la crisi, continua a resistere.
9 agosto 2022 Tronos Digital Senza categoria Read more
Le Vie dei Festival
Le Vie dei Festival, itinerari spettacolari dell’isola è un progetto nato per valorizzare la storia, l’esperienza umana e il capitale valoriale dei festival musicali della Sardegna, terra che negli ultimi vent’anni si è distinta per la qualità della proposta musicale e il numero di festival e spettacoli organizzati. Dando voce alla musica, ai territori, ai musicisti, agli organizzatori, a tutti coloro che contribuiscono con il proprio lavoro a realizzare ogni festival, vogliamo far sì che il pubblico isolano e del mondo possa (ri)conoscere, apprezzare e scegliere la Sardegna anche come meta di turismo culturale.
(Le informazioni presenti su questa mappa sono di pubblico dominio e sono state mutuate da ricerche sul web, pertanto sono soggette a variazioni nel tempo. Eventuali imprecisioni non dipendono dalla nostra volontà.)
“Le vie dei Festival” è un sistema informativo integrato, ideato e realizzato dall’Associazione Tàjrà con l’obiettivo di valorizzare il potenziale del capitale culturale dei Festival di arti e spettacolo della Sardegna, per generare opportunità e ricadute promozionali a vantaggio dei territori ospitanti, in quanto destinazioni di turismo culturale.
La Sardegna, infatti, è la regione d’Italia che, negli ultimi 20 anni, ha offerto il maggior numero di Festival ed eventi musicali sia in rapporto alla popolazione residente che al numero dei turisti che la visitano. Ciononostante, sono rari gli strumenti e le azioni capaci di mettere a sistema e quindi a frutto la notevole dimensione quantitativa e qualitativa di quanto prodotto in quest’ambito. La conseguenza è che, nella grande maggioranza dei casi, la funzione degli appuntamenti di cultura e spettacolo tende ad esaurirsi in, pur significativi, momenti effimeri che, da soli, raramente sono in grado di produrre effetti positivi sul medio periodo.
In termini operativi, il progetto “madre” si articola nella raccolta, edizione, produzione e diffusione dei momenti musicali più significativi e di maggior valore andati in scena in occasione dei principali Festival internazionali della Sardegna.
Grazie a una costante attività di relazione, ricerca e redazione, i contenuti del progetto hanno implementato un database che raccoglie tutte le informazioni inerenti le manifestazioni di spettacolo dell’isola, per dare vita a un archivio vivo che alimenta la realizzazione di diversi strumenti a supporto della conoscenza e della promozione della cultura musicale della Sardegna, e di tutte le informazioni di valenza turistica.
Il sistema di comunicazione e promozione del progetto offre il panorama complessivo delle manifestazioni di spettacolo in Sardegna, attraverso la realizzazione di una guida digitale, di un sito web, di una app e dell’animazione di profili social dedicati. In questo modo appassionati e interessati potranno agevolmente scoprire e restare aggiornati sul calendario degli appuntamenti, scaricare contenuti musicali, accedere a informazioni, approfondimenti, immagini, video.
https://www.youtube.com/watch?v=s_OwJdrVzZw
Ad oggi, oltre al portale web, l’Associazione Tàjrà ha ideato e prodotto due edizioni di CD-Book che raccolgono memorie, produzioni e tributi degli highlights dei Festival partecipanti. Le due produzioni hanno visto la pubblicazione di 1.000 copie di CD-Book e oltre 3.000 mappe. La seconda, in particolare, ora in uscita, propone un doppio CD con una compilation di 20 brani realizzati in occasione dei Festival più importanti e noti del territorio. Ogni CD-Book è inserito in un cofanetto – dal packaging realizzato con materiali sostenibili – arricchito da una mappa con le informazioni e contatti sui maggiori appuntamenti musicali del territorio sardo.
“Le vie dei festival, itinerari spettacolari della Sardegna” e le due edizioni editoriali di “Le Vie dei Festival, itinerari sonori dell’isola” sono stati resi possibili grazie al contributo della Fondazione di Sardegna e a tutti gli organizzatori e operatori che con entusiasmo hanno sposato l’iniziativa supportando i volontari dell’Associazione Tàjrà ETS nel laborioso percorso realizzativo.
https://leviedeifestival.it/le-vie-dei-festival-multimedia/
Creator and project manager Gianni Menicucci
Graphic design Enea Bendonde
Graphic consultant Gianni Fasciolo
Organisation and research Rosalinda Culurgioni
Web design Davide Martello (CSM Webmedia UG)
Editing Simona Pagliari
Translation Sally Davies
Si ringraziano gli organizzatori, i promotori e tutti gli operatori del settore per il lavoro che svolgono ogni giorno nel territorio regionale.
LE VIE DEI FESTIVAL
Itinerari sonori dell’isola
Progetto di Tàirà ETS realizzato grazie al contributo della Fondazione di Sardegna.
PARTNER
UNIONE EUROPEA
https://european-union.europa.eu/index_it
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
https://www.regione.sardegna.it
FONDAZIONE DI SARDEGNA
https://www.fondazionedisardegna.it
TÀJRÀ
https://www.tajra.it – info@tajra.it
METECA
https://www.meteca.it – info@meteca.it
METECALAB
https://metecalab.it
EBBÈ DESIGN
https://www.ebbe.be
SARDINIA MUSIC
https://www.sardiniamusic.it
Contatti: info@tajra.it
Project Manager Gianni Menicucci +39 340 2510496
Segreteria organizzativa Rosalinda Culurgioni +39 339 7591184
Approfondimenti:
https://www.leviedeifestival.it
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https://metecalab.it
https://www.meteca.it
https://sardiniamusic.it
(Font: https://www.leviedeifestival.it)
9 agosto 2022 Tronos Digital Senza categoria Read more
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