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Chiedimi di Maria Giovanna Cherchi
Testo e musica Luigi Marielli · Gabriele Oggiano
Chiedimi soltanto se ho paura di sentire
Ma lasciami passare tra due note al pianoforte
Il cuore mio che batte
E’ il suono della sorte
Ma sos frores no jughent su fragu e sos ammentos
Rundines no bolant supra ‘e s’ala ‘e sos tormentos
Si pensan in bolu
No ti agatan su coro
Ascoltami se piango per errore
Non so se sarà utile ma a volte mi sostiene
Ricordami che il mare poi la notte resta in pace
In attesa della luce!
Dimentico il buio che hai fatto in me
Strappando il mio sole al cielo
Accetto l’invito alla festa che…
Sarà il mio ultimo velo
Bella la stagione quando i giorni sono in fiore
E ridere e cantare son le medicine nuove
la vita cresce intorno
Sulle rovine morte.
Cres a mie si naro chi andata bene
Finzas si no est fatzile ma oe ja mi cumbenit
Cuada in sos sonnios ‘e chie istima s’oghe mia
E su mundu in fora a sa muda!
Martu, Abrile, Maju:
sos massajos e sos pastores!
Feminas chi cantant che sos aes, cantos de amore.
Produzione esecutiva R&GMusic
Produzione Musicale e arrangiamenti G.Oggiano
Registrato e Mixato c/o D.G.M.Studio Recording di G.Oggiano
Mastering: Max Mungari
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5 maggio 2022 Tronos Digital Senza categoria Read more
La settimana Santa in Sardegna
La Settimana Santa in Sardegna è un’esperienza unica, coinvolgente e suggestiva. Secoli di tradizioni di origine spagnola si mescolano con antichissime usanze mistico-religiose locali (campidanesi, logudoresi e barbaricine) per dar vita a riti, processioni e momenti corali di grande forza espressiva e ricca di passione. Un ruolo importante lo svolgono le Confraternite che curano le sacre rappresentazioni e sfilano nei loro particolari costumi, intonando canti religiosi in latino e sardo, le cui origini risalgono anche al Medioevo. La Settimana Santa viene celebrata in tutte le località della Sardegna, ma le celebrazioni più ricche e di grande coinvolgimento sono a Cagliari, Alghero, Iglesias, Castelsardo e Cuglieri. Degne di nota sono anche i riti e le processioni che si svolgono a Bolotana, Oristano, Villacidro, Bosa, Bortigali, Sassari, Mamoiada, Oliena, Orosei, Ossi, Ottana, Desulo, Sarule, Bortigali, Santulussurgiu, Aidomaggiore, Scano di Montiferro, Domusnovas, Sorso. I riti della Settimana Santa in Sardegna risalgono ai riti arcaici delle popolazioni del Mediterraneo, legati al culto del rinnovamento della terra e delle stagioni. Alle divinità pagane si attribuiva il rifiorire della natura, ma con l’arrivo della religione ebraica prima e del cristianesimo poi, la contaminazione tra aspetti religiosi e riti arcaici si fuse in un’unica celebrazione ancora oggi cariche di mistero. Duemila anni di storia racchiusa dentro il rituale della Via Crucis, una delle celebrazioni più importanti della Quaresima con la quale si vuole ricordare l’ultimo tratto del cammino che Gesù percorse durante la sua vita terrena, un momento importante in cui ognuno riflette anche sul senso della vita. Davanti al mistero della sofferenza in Dio dobbiamo accostarci al suo cammino verso la croce e all’ora oscura della sua morte, per cogliere qualcosa di ciò che essa rivela riguardo all’interrogativo supremo del dolore.
Un momento di profonda preghiera e spiritualità come Cristiani ed essere umani, un disegno di amore, perché è esattamente questo che la figura di Gesù in croce simboleggia: un misericordioso, gratuito, immenso atto d’amore.
https://www.youtube.com/watch?v=8Ndr4JVK8-Y
Sassari
https://www.youtube.com/watch?v=rdKYegSXVv0
Orosei
https://www.youtube.com/watch?v=YUvSX2RAVLQ
Santu Lussurgiu
https://www.youtube.com/watch?v=QKvy9M81IzQ
Castelsardo
https://www.youtube.com/watch?v=fuu7ozdZD10
Aggius
https://www.youtube.com/watch?v=SvV56hVAFDA
11 aprile 2022 Tronos Digital Senza categoria Read more
Trilogia di Marino De Rosas
MERIDIES
FEMINA ‘E MARE
INTRINADA
“… La mia musica è un racconto.
Mi piace raccontare la mia terra attraverso i suoni di una chitarra, creando immagini ed atmosfere del presente e suggestioni del passato…”
Marino De Rosas è un chitarrista sardo autodidatta che ha sviluppato in anni di studio, una tecnica del tutto particolare nell’ eseguire e comporre brani originali con chitarra classica ad accordatura aperta (generalmente in Do). Le particolarità di questa incisione sono numerose; innanzitutto la registrazione della chitarra è stata effettuata senza l’uso di sovrapposizioni di alcuni strumenti tradizionali sardi che ormai più che essere suonati possono essere ammirati nelle bacheche dei musei. Ne è venuto fuori un lavoro originale con sonorità che ricordano il lavoro degli artigiani nelle botteghe di paese, le feste a cavallo, i suoni della natura e quel sapore di Sardegna arcaica.
Andrea Parodi
“… Autodidatta della chitarra, dopo un passato da rocker elettrico, si è applicato a un genere di sua invenzione che combina un’accordatura in Do, tecniche di flamenco e fingerpicking, a vari strumenti etnici fra cui le launeddas … Il risultato, fin dal primo brano Transumanza, che ricorda un po’ certa musica celtica, è folgorante grazie al perfetto equilibrio fra la chitarra e il contorno. Anche altri brani strumentali hanno un forte respiro pittorico e una peculiarità di stile che porta l’ascoltatore in un mondo speciale, lontano dai rituali folk o classici…”
Mario Luzzatto Fegiz
Sentire i suoni è un dono ma ascoltarli è un privilegio, quando si ascolta la musica di Marino basta chiudere gli occhi e vedere i colori del mare, respirare il profumo della poseidonia e immergersi dentro paesaggi illuminati dal sole, caldo come le sue melodie. La sua musica è sentimento, qualsiasi, come qualsiasi suono che le sue mani riescono a produrre con una sola chitarra come una “ballerina versatile”. Ci sono brani come Kandelera dove riesce a riprodurre più suoni, che non sapendo sia una sola chitarra la percezione è quella di sentire più strumenti, ed è talmente coinvolgente che è impossibile non provare la voglia di ballare. La sua chitarra con le sue mani diventa un’ orchestra che sembra quasi planare tra cielo e mare per raccontarne la bellezza, come una fiaba per bambini quando si ascolta il brano “Carignos”, per dare una carezza che si sente tra le note di “Ninna Nanna”, per raccontarne la sensualità che “dipinge” nel brano “Femina ‘e mare”, la forza e l’ energia che trasmette “Ventu d’ Agliola”.
La musica di Marino parla e scrive anche senza testo, ai viaggiatori, ai naviganti, ai marinai, a chi semplicemente si siede sulla riva del mare per godersi il presente. Suggestiva come un racconto antico e come descrisse la musica Platone, da ali al pensiero e slancio all’immaginazione”
Tra i commenti più significativi che si leggono nei canali social eccone alcuni:
“Grande Marino De Rosas! Da quando l’ho sentito una prima volta in un concerto a Porto Torres, una quindicina di anni fa, sono un suo ammiratore e non perdo occasione per ascoltare le sue geniali melodie. Davvero un grande artista.”
“Oggi pomeriggio ho “conosciuto” questo favoloso chitarrista e le sue melodie magiche tramite un’amica e devo dire è stata una piacevolissima scoperta. Già dalle prime note sono stato catturato da queste emozionanti atmosfere e suoni, tant’è che mi risuonavano nella mente per il resto giorno: sia durante la spesa, che tra i fornelli di casa e durante il lavoro la sera. Non sono mai stato in Sardegna, ma se chiudessi gli occhi e mi lasciassi trasportare dalla musica e dall’immaginazione potrei viverla sempre…”
“Chiudete gli occhi e visitate il mondo in cui i bambini sono tutti felici ……. Grande Marino”
“Sempre stupendo, orgoglioso di averlo conosciuto e sentito più volte dal vivo.”
“Grandissimo artista, mio figlio di 1 anno si addormenta ogni sera ascoltando quest’album!!”
“Ieri notte mi hai incantata .grazie a te e a mio figlio nicola che mi ha fatto conoscere la tua musica.”
“Ascoltare Marino regala bellissime vibrazioni…”
“Bellissima musica per pensare….”
“Per me Marino De Rosas è insuperabile”
“Uno dei migliori chitarristi classici sardi, azzardo italiani, di sempre, a mio modesto parere. Complimenti a Marino che regala sempre emozioni.”
“Femina e mare è un brano che piaceva tanto a una mia sfortunata amica! ogni volta che lo ascolto, mi commuovo! Ciao Bettina!”
“Melodia bellissima come tutto l’album di De Rosas…questo si che la sa suonare la chitarra…e comunque W ITALIA dal Montiferru”
“Reina Eleonora, altro gran pezzo, delicato, danzante, spagnoleggiante. Complimenti vivissimi. verrà mai a Venezia?”
“Io, che non ti conoscevo, ieri sera (18.12.2010) ho colto in te (caro Marino) anche una dose straordinaria di modestia e umiltà (mai riscontrate in un artista così bravo), che unite alla tua musica “ancor più straordinaria” lascio immaginare a chiunque il risultato complessivo: unico, “cioè senza uguali”.”
“Non ringrazierò mai abbastanza mia moglie che una decina di anni fa mi fece conoscere questo straordinario chitarrista regalandomi il suo album “Kiterras”. Ci sono tanti virtosi della chitarra, ma la sua musica vibra nell’anima, nota dopo nota, arpeggio dopo arpeggio.”
bello, questo brano lo conoscevo solamente dal disco Meridies, pensavo che in studio ci fosse qualche trucco….invece guarda… è difficile suonare con l’accordatura aperta e riempire con assoli e accompagnamento andando dal maggiore al minore (o mi sbaglio?). BRAVO MARINO”
Visita il sito: http://www.marinoderosas.com/
Meridies
https://www.youtube.com/watch?v=uOn40rORMrY&t=932s
https://www.youtube.com/watch?v=ggNznG9dqp4
https://www.youtube.com/watch?v=CyRZnqeevvU
Femina ‘e mare
https://www.youtube.com/watch?v=y6eJ9li1PVE
https://www.youtube.com/watch?v=nE1xahEcelk
https://www.youtube.com/watch?v=nv9d9mYJXXY
Intrinada
https://www.youtube.com/watch?v=qqsjED5A3-k
https://www.youtube.com/watch?v=3G-mPJ3sM1o
https://www.youtube.com/watch?v=3gURID7UQ74
27 ottobre 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
Diversamente Sardi
La musica li ha fatti innamorare perdutamente della Sardegna, fin da piccoli, partecipando a diversi concerti dei Tazenda, dove risalgono i loro primi incontri che li ha tenuti in contatto e generato l’idea di viaggiare insieme per l’ Isola. Loro sono due amici, uno è Gian Luca Barchi di Forli’, l’ altro Michele Chiesa di Flero (BS), nel mondo social si fanno chiamare “Diversamente Sardi”. Gian Luca e Michele oggi divulgano la passione per l’archeologia
Grazie Ragazzi!
https://www.youtube.com/channel/UCc-izWXiaC8OmKk5EfRBddQ
https://www.youtube.com/watch?v=zKkKagOvDAs&t=1s
https://www.youtube.com/watch?v=etT8vL9EdZo&t=1s
https://www.youtube.com/watch?v=L9326aE00G4&t=11s
https://www.youtube.com/watch?v=EZHD7RymXQg&t=14s
https://www.youtube.com/watch?v=Bfwlx5CdBYk&t=53s
https://www.youtube.com/watch?v=M7qio8qFs-I&t=269s
https://www.youtube.com/watch?v=s61GywtD2jY
https://www.youtube.com/watch?v=PukeaRl-I8M&t=147s
https://www.youtube.com/watch?v=o3XQPRS5xAM&t=95s
7 ottobre 2021 Tronos Digital Diversamente Sardi Read more
Omaggio a Franco Battiato di Gino Marielli
Ciao Franco, come ti ha insegnato Gurdjieff (uno dei tuoi maestri), hai praticato per l’ultima volta l’esercizio dello Stop!
Queste parole sono per te.
“Quando l’involucro è a brandelli
lo spirito arido e cadente
Il cuore che non sa di niente
Io mi disseto ai tuoi ruscelli
Oltre il muro del frastuono
Le tue canzoni incomprensibili
Per chi non coglie l’insondabile
Mi hanno cresciuto e fatto uomo
Ma tu caro amico mio
In quale dimensione sei?
Dimmelo come fa un fratello
Per quanto tempo ancora lo porterò
Sulle mie spalle il mio fardello
O potrei già dirgli addio?
Siamo coriandoli di luce
In equilibrio con l’oscurità
Persi in “mi piace e non mi piace”
Finché saggezza non ci illuminerà ancora
Quando indicavi quella luna
E anche il riflesso sopra il lago
Lo specchio sporco del mio ego
Danzava tra la morte e la fortuna
E se oggi parlo la tua lingua
Lo faccio grazie alle tue idee
Ti copio un po’ di melodia sperando che
Un raggio di questa mia musica
Volteggi nell’aria e pura e trasparente
Giunga accanto a te “.
https://www.youtube.com/watch?v=aBq3zRGn0aA
https://www.youtube.com/watch?v=6rPhxzYX31o
31 maggio 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
Pandelas di Sardegna
Il profumo del Parquet, il rumore della palla a spicchi che si muove al ritmo dei giocatori, sono una delle tante sensazioni che ricordo quando ancora molto piccola assistevo con mio padre alle partite di una Dinamo che ancora non era neanche vicina ai vertici della serie A, eppure quel mondo mi sembrava già invece tanto grande quanto magico. Era l’ appuntamento della domenica che si trasformava in tempo di qualità. Penso a questi momenti di condivisione quando c’ è da riflettere su ciò che oggi non c’è più per via della pandemia ma che spero ogni bambino, come lo sono stata io, riprenda a vivere, perché sono stati tra i periodi più belli della mia infanzia. All’ epoca poche persone, ma a me quelle occasioni mi trasmettevano il calore di un palazzetto ricco di grandi valori sportivi, dove il basket si respirava comunque nella sua espressione più pura e proprio di tale espressione che poi crescendo mi sono identificata, al di la dei risultati, delle conquiste e delle vittorie che negli anni a seguire la Dinamo ha perseguito raggiungendo i gradini più alti della Serie A con uno scudetto , due coppa Italia, due super coppa e una Europe Cup. In questi anni è diventata una passione che ha investito la città e tutta l’ isola. Indimenticabile quando vinse lo scudetto e la nostra piazza si trasformò come mai prima in un tappeto ricamato di gente, di vita, di festa, di gioia, mi emoziono ancora pensando e scrivendo. Quel giorno fù l’ incoronazione di un sogno per la città, serate passate a “soffrire” per loro e con loro, mia sorella stava prendendo la maturità e la sera della vittoria durante la festa in Piazzale Segni trasformò la sua stanchezza in lacrime di gioia e di emozioni che poi la vita non dimentica. Se la Dinamo mi ha dato modo di vivere lo sport ed essere la mia prima finestra di affaccio ad esso, alla stessa misura lo sono stati i Tazenda con la musica, con le loro canzoni che dal 1988 sono il simbolo della Sardegna anche oltre mare. Due bandiere , una sportiva, l’ altra artistica e musicale, in quest’ anno abbastanza particolare e sofferto, si sono unite per dare vita a progetto, un inno, che con grande coinvolgimento ha visto come protagonista il famosissimo comico sassarese Baz (voce solista), trasportato dagli ideatori: Renato Cubo(testo) Gino Marielli, Marco Camedda e Alberto Erre(musica, produzione e arrangiamenti), ancora Alberto Erre al Rockhaus Blu Studio Sassari ha realizzato la registrazione, editing, mix e master, i cori realizzati da Gigi Camedda, Marco Camedda, Gino Marielli, Fabrizio Sanna e Laura Santucciu, la produzione esecutiva da Gabriele Salis della Tronos. Coincidenze o meno ma i numeri parlano sempre, lo stesso giorno in cui l’ inno è stato fatto conoscere al pubblico, l’ indice di gradimento casualmente era il medesimo su entrambe le pagine social della Dinamo e dei Tazenda, un 118.000 like che ha accumunato Sport e Musica. Oggi queste due realtà sono una certezza per la nostra isola, due realtà salite sul gradino più alto della nostra terra rappresentandola al meglio in ogni sua forma ed espressione. Oggi ci manca vivere il Palazzetto, un momento di grande fermento, emozione, calore e passione con tifosi provenienti da tutta la Sardegna, ci manca sentire quel Forza Dinamooo, sentire un ‘appartenenza palpabile a una squadra che ha scritto tra le più belle pagine della storia sportiva del basket italiano. All’ inizio di ogni partita durante il riscaldamento, come sottofondo un brano di Andrea Parodi con i Tazenda come di buon auspicio per la partita, e oggi queste due realtà, Dinamo e Tazenda, si sono realmente incontrate per dare vita a un inno che rimarrà negli anni alle presenti e le future generazioni e che alla fine di questo periodo, che ci ha privato di poter incoraggiare la squadra con la voce e con il cuore, si spera potremmo cantarlo tutti insieme al Palazzetto, farlo volare per tutta la Sardegna e oltre il Tirreno e oltre ancora in Europa con il compito di tenere alti i cuori dei sostenitori e dei GIGANTI. Quest’ inno incarna ciò che di più un brano ha bisogno, il coinvolgimento emotivo e le parole che fanno pensare, perché quando il corpo desidera agitarsi, muoversi e ballare allora si è centrato l’ obiettivo dipinto cosi di bianco e di blu.
7 maggio 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
Cari Tazenda vi scrivo…
Le nuvole sono incantesimi sopra di noi” , parte cosi Ammajos, uno dei brani di Antìstasis, l’ ultimo album dei Tazenda. E’ proprio guardando le nuvole sopra il mare della Sardegna che ogni brano dei Tazenda dal 1988 l’ha sempre raccontata in maniera esplicita o implicita, dandogli un suono, un colore, una voce, un’ espressione, una bandiera. Antìstasis dal greco vuol dire “Resistenza” e ciò personalmente mi fa pensare che nonostante il periodo come quello che il mondo sta vivendo in questo momento, la musica ha il potere di resistere, quest’ album lo dimostra con suoni nuovi, originali, intensi, e testi che rappresentano la bellezza della parola dentro la musica. Oggi manca vivere un concerto, manca il contatto tra pubblico e artista e se penso a tutti i concerti che ho vissuto e a tutti i brani che nati dal “ventre” dei Tazenda hanno riempito la mia vita, oggi mi danno ancora più la consapevolezza che grazie a loro anche oltre mare, chiudi gli occhi, ascolti e sei a casa. Ogni brano, dal primo (Tazenda 1988)all’ultimo album prima di questo, che è il cofanetto antologico prodotto nel 2016 che raccoglie la miglior produzione del gruppo con un brano inedito dedicato ad Andrea Parodi, e i successivi Singoli Ammajos nel 2019 e A Nos Bier (presenti anche all’interno dell’attuale) hanno sempre una “colonna sonora” nel mio personale bagaglio di ascolti, che ricorda volti, paesi, paesaggi, profumi, viaggi, lunghi viaggi per arrivare nel cuore di una terra dove la gente è sempre stata la testimonianza della piacevole condivisione di una musica per tutti e di tutti. La musica educa all’ ascolto anche di temi importanti, e tali, le loro canzoni li hanno sempre trattati. Mi viene in mente “Chelu Nieddu” sul dramma degli incendi che ogni anno in estate colpiscono la Sardegna(e non solo). Se penso che da bambina consumavo interi nastri ascoltando le loro canzoni, nel mio coloratissimo walkman , ora che mi ritrovo a scriverlo penso all’ importanza che la musica ha avuto davvero partendo proprio da quel walkman. Dal walkman al digitale, un bel salto direi, il salto che ha intrapreso l’ etichetta che ha stampato in passato alcuni dei tanti lavori della band, compreso l’attuale, la Tronos Digital. Questo nuovo progetto da l’ idea di un percorso che non si è mai fermato. Andrea Parodi, voce storica, profonda e indimenticabile dei Tazenda, sarebbe sicuramente orgoglioso di questi grandi passi in avanti tra presente, passato e futuro. Presente che viene raccontato dalla calda e straordinaria voce di Nicola Nite attuale frontman del gruppo, insieme agli storici Gigi Camedda e Luigi Marielli (testi e musiche), Massimo Cossu, Marco Camedda, Massimino Canu, Luca Folino e come “dalla notte dei tempi” curato dall’ingegnere del suono Alberto Erre della Rockhaus Blu Studio. Vi è la partecipazione di Mogol nel testo del brano di “Dolore dolcissimo” e l’ orchestra di Stefano Garau nel brano “Oro e Cristallo”, brano superlativo oltre che emozionante, accompagnato dalla grandissima voce del Tenore Matteo Desole. Questo brano esprime tutto l’ amore con cui probabilmente è stato pensato. Questo progetto da l’idea che la musica è proprio “un volo in avanti”, consiglio dunque di ascoltarlo per provare la stessa sensazione di libertà che per me esprime. “E sarà benedizione che come pioggia distende e sarà rivelazione rincontrarsi”(Oro e Cristallo).
Federica Salis
30 marzo 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
STRUMENTI MUSICALI DELLA SARDEGNA – “Sonus de canna”
Con il termine “launeddas” si definisce l’aerofono ad ancia semplice costituito da tre canne, strumento molto antico e tipico della Sardegna meridionale.
Le launeddas vengono suonate con il fiato continuo (o respirazione circolare), particolare tecnica che consiste nell’accumulo, durante la fase di espirazione, di una riserva d’aria all’interno delle guance che viene gradualmente espulsa nel momento in cui il suonatore inspira col naso; in questo modo è possibile incanalare una colonna d’aria ininterrotta all’interno dello strumento.
Il repertorio delle launeddas è legato principalmente ai momenti della festa, occasione in cui, in passato più che oggi, svolgevano una funzione fortemente socializzante. Nelle occasioni religiose le launeddas vengono utilizzate per accompagnare la liturgia della Messa e le processioni. Ma è nelle feste profane, nell’accompagnamento delle danze e dei balli collettivi, che si manifesta la massima espressività di questo strumento.
https://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20350&v=2&c=2702&t=7
L’ etnomusicologia deve molto a Giovanni Dore (1930-2009), studioso di strumenti musicali popolari, ai quali aveva dedicato mezzo secolo di ricerche con l’ intento di dare ulteriore rilievo alla civiltà musicale sarda. Uomo di fede, spese la propria vita avendo chiari gli obiettivi da perseguire sia in riferimento alla missione pastorale sia a quella culturale, concepite sempre a favore dei propri simili e della propria isola che amava con passione.
Vedendo respinta l’ approvazione di alcuni suoi progetti culturali, decise di allestire il Museo degli Strumenti della Musica Popolare nei locali della Casa parrocchiale di Tadasuni. Ogni anno il museo accoglieva visitatori provenienti da ogni dove. Conteneva centinaia di strumenti musicali popolari (più di cinquecento), a dimostrazione della ricchezza organologica dell’ isola.
https://www.blogfoolk.com/2015/09/giovanni-dore-anima-colta-tra-poesia.html
La collezione è composta in totale da 29 strumenti di vario tipo: aerofoni, membranofoni e idiofoni. I rapporti di conoscenza e di amicizia tra Carlo Maxia e Don Dore, parroco di Tadasuni e Norbello (OR) e fondatore del Museo degli Strumenti Musicali, fu sicuramente determinante per la nascita della collezione. Successivamente l?originario gruppo fu arricchito con vari strumenti, per l?interessamento del Dr. Marco Melis, come donazioni da parte dei maestri Luigi Lai (launeddas di canna), Orlando Mascia (launeddas di canna e zampe di fenicottero), Sergio Balia (benas tripla), Silvana Congiu (triangolo), Ireneo Matta (daddera). http://unica2.unica.it/~museoae/collezioni/strumenti-musicali/index.html
“A noi il compito di approfondire ancora i valori riscoperti di questo patrimonio culturale ereditato,al fine ancora di dare alla comunità consapevolezza del suo passato e orientare verso un futuro migliore la carica innovatrice e dinamica che la cultura tradizionale racchiude” Don Giovanni Dore
La Sardegna è colore, profumo e suono. I suoi suoni tra tradizione e innovazione sono tra i più antichi di tutto il bacino del Mediterraneo, quantità e qualità si intrecciano in una vasta varietà di espressioni musicali. Ritmi e armonie più che descritti vanno ascoltati perché il filo conduttore tra natura e suono va appreso attraverso l’ ascolto, tutto ciò che ci circonda è suono che parla in una lingua universale: LA MUSICA
Buon Ascolto
https://www.youtube.com/watch?v=6y4F2eDDDWE&t=5s
https://www.youtube.com/watch?v=BzWITU3L-F0
https://www.youtube.com/watch?v=iOzHeG6wnow&t=325s
https://www.youtube.com/watch?v=qTeR1WuYtIg
https://www.youtube.com/watch?v=ljzucZtd9PA
https://www.youtube.com/watch?v=XXw7gyETD1M&feature=emb_title
https://www.youtube.com/watch?v=Iz1c2zIoMBk&feature=youtu.be
https://www.youtube.com/watch?v=BhsBCwCwBU8&feature=youtu.be
https://www.youtube.com/watch?v=XB63gcVdWmU&feature=youtu.be
https://www.youtube.com/watch?v=oUNytKmRBPw&feature=youtu.be
https://www.youtube.com/watch?v=dAmNEKNEzNQ&feature=youtu.be
5 gennaio 2021 Tronos Digital Senza categoria Read more
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